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martedì 16 settembre 2014

Sotto una buona stella!

FILM 2014

Parlare di un film di Carlo Verdone può risultare certamente una cosa anomala in un Blog piccolo come questo. Stiamo parlando di uno dei maestri della commedia italiana, e certo sia il personaggio che i suoi film non hanno alcun bisogno di presentazione!
Tuttavia, mi decido a scrivere del suo ultimo film Sotto una buona stella, perché mi trovo totalmente in disaccordo con il commento realizzato dai redattori di MyMovies, sito che pure seguo spesso e nelle cui segnalazioni quasi sempre mi ritrovo.
Ma vediamo perché.

Intanto, la trama.
Sostanzialmente è la storia di un uomo d'affari, Federico Picchioni, che si trova a dover affrontare tutto insieme due crisi molto gravi: la morte dell'ex moglie, e il fallimento dell'azienda. Oltretutto, Federico è costretto ad accogliere in casa i due figli ventenni, tutti e due artisti, ma sostanzialmente disoccupati. Cosa per cui, l'attuale compagna, Gemma, lo lascia.
Quindi, Federico, impoverito, con questi due figli a carico (e che oltretutto sono infuriati con lui per il fatto che, a suo tempo, abbandò la famiglia), abbandonato dalla sua donna, si trova a vivere un momentoparticolarmente critico.
Quand'ecco che, come in ogni buona  storia, si inserisce nella vicenda una bella vicina di casa, Luisa Tombolini, una "tagliatrice di teste", che di giorno licenzia la gente, e di notte cerca loro un altro lavoro.



La storia somiglia a tante altre di Verdone. Anche qui abbiamo il classico personaggio disperato, attaccato dal destino, che cerca di sopravvivere con un po' di buon senso all'interno di un mondo sostanzialmente egoista, menefreghista ed indifferente. 
Come sempre, il personaggio risulta essere goffo, inadeguato, facilmente portato agli errori, ecc.. Insomma, il tipico personaggio di Verdone.
Tuttavia, a differenza degli altri film, qui non tutti quelli che lo circondano appaiono egoisti ed indifferenti. Certamente lo sono i figli (anche se non del tutto gratuitamente). Ma non lo è, per esempio, Luisa, che anzi mostra verso di lui una pazienza infinita.

Ma veniamo al commento di MyMovies. Estraggo qualche passo:

Verdone, secondo questo sito, mescola nel film "realtà e parodia, situazioni implausibili e sentimenti autentici, farsa e malinconia. Il risultato è una commedia discontinua che attraversa alti e bassi, alternando momenti di comicità esilarante a momenti di staticità quasi asfittica."
Onestamente non ho percepito nessuna "staticità quasi asfittica"! Certo, ci sono momenti meno divertenti, in cui non sempre si ride. E allora? in una commedia si deve passare per forza da una risata all'altra? Il film risulta comunque molto divertente e simpatico!

Nel film, secondo MyMovies, c'è ancora quella "vena anarchica che è il vero cuore delle sue gag e dei suoi fulminanti ritratti del bestiario umano", ed essa "affiora in alcune scene il cui ritmo accelera impercettibilmente, regalandoci tempi comici precisi", ma "queste situazioni riuscite si alternano però a siparietti da sitcom e a caratterizzazioni superficiali".
E' vero che ci sono dei siparietti da sitcom (che da sempre però, secondo me, sono il cuore dei film di Verdone), ma non mi sembra che essi risultino sciolti dal contesto. Piuttosto, mi sembra che tutto sia ben collegato. Sono parti di una storia, così come parti di una storia sono gli eventi di ogni vita umana.

E' "difficile", dicono poi i critici, "credere al personaggio della tagliatrice di teste che da un lato usa la peggiore retorica aziendalista per licenziare le sue "vittime", dall'altro si adopera per riciclarle molto al di sotto delle loro competenze (e difficile credere alla gratitudine di questi ultimi nei suoi confronti...)."
E perché? E' così difficile credere all'ambiguità della natura umana? Veramene risulta così incredibile credere che un essere umano possa essere cattiva e buona contemporaneamente? Inoltre, perché uno che è rimasto a casa senza stipendio e senza uno straccio di lavoro, dovrebbe, non dico "essere", ma quantomeno "mostrarsi" grato a chi gli procura comunque un modo per mangiare?

"Così come macchiettistici appaiono i due figli sfaccendati ("le salme") che bivaccano in casa del padre."
Boh! Non mi sembrano figure poi tanto assurde e incredibili! Anche perché l'immagine degli sfaccendati è il punto di vista di Federico. In realtà, qualcosa i due provano a fare. Certo, sono amanti dell'arte e vorrebbero sfondare nei loro campi artistici, ma questo non vuol dire esattamente essere sfaccendati! Tanto più che, alla fine, i due sono anche costretti ad andare all'estero per trovare un lavoro. E anche MyMovies riconosce che "Sotto una buona stella si pone come termometro di uno stato di malessere diffuso nel Paese in cui i talenti vengono umiliati e i giovani sono costretti all'espatrio".

Anche il voto degli utenti del sito raggiunge una media di due stelle. Eppure, a me sembra che questo film valga un po' di più! certo, è una storia semplice, meno problematica di altre raccontate da Verdone, ma anche meno schematica di altre ancora.
Ad abbellire il film ci sono poi due intense storie d'amore e una bellissima colonna sonora.

A chi vuole trascorrere un'oretta e mezza serenamente, lo consiglio certamente!

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